Le famiglie italiane avranno la capacità di reagire allo shock pandemico? Questa la domanda alla base della ricerca “La capacità delle famiglie italiane di assorbire lo shock pandemico: il ruolo dell’alfabetizzazione finanziaria”, pubblicata come Quaderno numero 6 sul sito quellocheconta.gov, il portale istituzionale dedicato all’educazione finanziaria.
Se l’uso e la gestione efficiente delle risorse è, in generale, un tema importante, in una situazione di difficoltà come quella generata dalla pandemia diventa ancora più fondamentale per l’impatto che le scelte sbagliate dei singoli possono avere su tutta la collettività. Lo stesso Comitato nazionale per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria ha spiegato che le crisi finanziarie degli ultimi anni hanno evidenziato che le scelte individuali possono fare la differenza per il loro impatto sull’economia nazionale.
“Quando i costi diventano molto alti e toccano ampie fasce della popolazione o gruppi particolarmente vulnerabili di cittadini, lo Stato è chiamato a intervenire, con conseguenze su tutti i contribuenti e, nei casi più gravi, sulla stabilità finanziaria“, scrive il Comitato.
Fragilità finanziaria: il rischio per le famiglie e la collettività
Secondo l’Osservatorio sulla vulnerabilità economica delle famiglie italiane, la fragilità finanziaria è data da diverse componenti, tra cui la sostenibilità mensile del debito, la congruità del reddito rispetto alle spese mensili, l’aver dovuto rinunciare ad una visita medica per motivi economici, l’aver accumulato pagamenti arretrati e il non essere in grado di sostenere una spesa imprevista.
Partendo da questa definizione di vulnerabilità, gli studi condotti dopo l’emergenza sanitaria ci dicono che la situazione in cui si trovano le famiglia italiane è tutt’altro che positiva.
Secondo i risultati della prima rilevazione di Termometro Italia, un’indagine realizzata da Innovation Team (Gruppo Cerved), il 74,5% delle famiglie intervistate ha dichiarato che la crisi ha avuto un impatto negativo sul reddito familiare; per il 21,2% tale impatto è negativo o drammatico. Il 47,8%, inoltre, afferma di aver già intaccato i propri risparmi, in modo consistente nel 18,6% dei casi.
Evidenze analoghe arrivano anche dall’Indagine Straordinaria sulle Famiglie italiane (ISF) condotta dalla Banca d’Italia su un campione di oltre 3.000 persone tra fine aprile e inizio maggio 2020. In quell’occasione, più della metà degli intervistati ha dichiarato di aver subìto una contrazione nel reddito familiare, particolarmente severa per i lavoratori autonomi. Oltre un terzo del campione è risultato disporre di risorse liquide insufficienti per far fronte alle spese essenziali della famiglia per un periodo di 3 mesi.
Nonostante diffusi luoghi comuni sula capacità di risparmio delle famiglie italiane, inoltre, i dati Istat parlano di una quota consistente di famiglie che non riesce a risparmiare o ad affrontare spese impreviste. Dall’Indagine sulle condizioni di vita condotta dall’Istat nell’ambito di un più ampio progetto denominato “Statistics on Income and Living conditions” (EU-SILC), coordinato da Eurostat, emerge infatti che il 60% delle famiglie non riesce a risparmiare, e il 30% non risulta neanche in grado di far fronte a spese impreviste.
In questo quadro di diffusa vulnerabilità, tuttavia, le persone con maggiore alfabetizzazione finanziaria sanno affrontare meglio l’emergenza.
Reagire allo shock pandemico: i più resilienti sono i più informati
La ricerca pubblicata dal Comitato per la programmazione ed il coordinamento delle attività di educazione finanziaria spiega che un elevato livello di alfabetizzazione finanziaria è associato ad una maggiore propensione al risparmio ed una migliore capacità di pianificazione economica.
“La probabilità di essere privi di risparmi si riduce infatti di quasi il 5% – si legge nella ricerca – e la capacità di affrontare importanti spese impreviste aumenta di circa il 15% per gli individui con un maggior livello di alfabetizzazione finanziaria. La probabilità di pianificare le spese familiari, inoltre, aumenta del 10% e la probabilità di trovarsi in situazioni di crisi dovute a difficoltà nel far fronte a tutte le spese familiari si riduce di quasi l’8% per gli individui che hanno risposto correttamente ad almeno 5 dei 7 quesiti relativi alle conoscenze finanziarie. Si nota, infine, come la capacità di quantificare – da un punto di vista temporale – la possibilità di autosostenersi in caso di perdita della fonte primaria di reddito aumenti del 10% negli individui finanziariamente alfabetizzati”.
Chi ha maggiori conoscenze, in sostanza, riesce a risparmiare, a programmare le spese, ad affrontare spese inattese, a stimare la lunghezza del periodo che si potrebbe affrontare senza prestiti in caso di perdita della fonte principale di reddito.
In particolare, emerge la correlazione positiva tra alfabetizzazione e capacità di pianificare la gestione delle risorse, che è la parola chiave per affrontare anche le situazioni di emergenza. Pianificare, in effetti, significa anche attrezzarsi per affrontare momenti di maggiore vulnerabilità, senza lasciarsi trovare impreparati.
Per il Comitato, dunque, “la crisi di liquidità a cui soggiacciono molte famiglie, e molte imprese di minori dimensioni strettamente collegate alle famiglie, non può essere affrontata solo attraverso misure emergenziali nella forma di ammortizzatori sociali, sussidi, moratorie, ma soprattutto deve essere affrontata in modo strutturale migliorando il generale livello di istruzione economica e più specificatamente finanziaria“.
Chi deve occuparsi rafforzare le conoscenze finanziarie? Secondo il Comitato, è necessaria la collaborazione del settore pubblico con le iniziative private, come associazioni, fondazioni, intermediari finanziari. Un impegno su cui A1 Life ha investito sin dalla sua nascita e a cui dedica risorse, investendo sulla formazione dei consulenti, perché possano essere motore di alfabetizzazione finanziaria tra le famiglie.
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