Accantonare risorse per affrontare le spese impreviste è una delle maggiori preoccupazioni nel bilancio famigliare. Quanto si deve risparmiare? A quanto devono ammontare le “riserve”? Domande a cui è difficile rispondere perché la casistica di imprevisti che possono capitare è ampia.
Il Covid-19 è stato un bel banco di prova per le famiglie italiane, che, storicamente, puntano sulla liquidità per mettersi al riparo da situazioni imprevedibili.
L’indagine commissionata dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin) alla società di ricerche e analisi di mercato Doxa, dal titolo “Emergenza COVID-19: gli italiani tra fragilità e resilienza finanziaria”, dimostra che chi ha una maggiore alfabetizzazione finanziaria, per competenza propria o perché seguito da professionisti, riesce anche ad essere più resiliente.
Risorse per affrontare le spese impreviste: 3 su 10 non ce la farebbero
Secondo lo studio, realizzato per misurare conoscenze, comportamenti, attitudini finanziarie degli italiani anche a seguito dell’emergenza Covid-19, 3 italiani su 10 (30,7%) avrebbero difficoltà ad affrontare spese impreviste di media entità attorno ai 2000 euro. Tra i giovani con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni la percentuale sale al 38,9%.
L’indagine rivela però che disporre di solide conoscenze finanziarie può fare la differenza: il 49,5% di coloro che dichiarano di possederle sarebbe capace di affrontare una spesa improvvisa di 2000 euro, contro il 27,7% del campione meno alfabetizzato.
La controprova del legame tra alfabetizzazione finanziaria e resilienza è evidenziata anche dal fatto che il 63% degli intervistati con un basso livello di cultura finanziaria dichiara di arrivare con difficoltà alla fine del mese contro il 43,8% di coloro che sostengono di possedere elevate conoscenze finanziarie.
Come fare per tutelarsi dalle spese impreviste
L’emergenza Covid ha esacerbato una situazione già esistente. Prima dell’epidemia, le famiglie italiane che dichiaravano di arrivare con difficoltà alla fine del mese erano il 46%, mentre dopo Covid la percentuale si attesta al 58%. Ciò significa che circa 6 famiglie su 10 ritengono di essere in maggiore difficoltà a seguito dell’emergenza Covid-19.
D’altra parte, sta emergendo una crescita progressiva del risparmio privato, tenuto per lo più sotto forma di liquidità. Perché, dunque, continua ad aumentare la vulnerabilità finanziaria delle famiglie?
Il punto è che per tutelarsi dagli imprevisti che possono gravare sul bilancio famigliare non è sufficiente risparmiare, ma è opportuno pianificare e gestire le risorse nel tempo e con gli strumenti adeguati. Ad esempio, accantonare liquidità può essere utile per affrontare una spesa come un guasto all’auto, ma forse non è sufficiente se si perde la capacità di generare reddito.
Per fronteggiare eventi gravi ed imprevisti, come un infortunio, una malattia o la perdita del lavoro, esistono strumenti assicurativi ad hoc che, a fronte di un premio, consentono di avere risorse per coprire le spese ed affrontare il periodo in cui non si percepisce reddito senza dover intaccare i propri risparmi. Inoltre, affrontando le difficoltà solo con la liquidità accantonata si rischia di “prosciugare il salvadanaio” se l’evento imprevisto accade, lasciando poi il bilancio famigliare senza alcun ulteriore appiglio a cui aggrapparsi in caso di nuove criticità.
La gestione del patrimonio è una questione molto complessa, perché sono tante le variabili in campo. Per questo, chi dispone di competenze personali o si avvale della consulenza di professionisti del settore riesce ad avere performance migliori.