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I trend della gestione del risparmio dopo l’emergenza Covid-19

Accantonamenti, soluzioni assicurative per tutelarsi dagli imprevisti, strumenti per collegare risorse private e crescita del Paese: sarà questo lo scenario post Covid-19 per il settore del risparmio?

L’emergenza sanitaria sta mettendo in luce punti di forza e di debolezza della gestione patrimoniale in Italia.

Da una parte, infatti, la grande quantità di risparmio privato che caratterizza l’Italia rispetto agli altri Paesi europei si è rivelata fino ad ora un’ancora di salvezza per molte famiglie e, secondo autorevoli osservatori, potrebbe aiutare la ripresa con opportuni strumenti in grado di fare da ponte verso le PMI.

Dall’altra parte, tuttavia, il prolungamento delle misure di contenimento – con il blocco delle attività e l’erogazione di ammortizzatori sociali – e la scarsa diffusione di strumenti di tutela del reddito diversi da quelli del welfare pubblico stanno provocando una riduzione delle risorse disponibili.

Dopo l’emergenza sanitaria, proprio la necessità di migliorare la gestione del patrimonio per fronteggiare le emergenze potrebbe portare a cambiare attitudini e comportamenti dei risparmiatori, come del resto sta già avvenendo in Cina, il primo Paese colpito dall’epidemia.

Come sta cambiando la gestione dei risparmi in Cina

In Cina sono stati condotti diversi sondaggi e analisi per studiare come l’emergenza sanitaria abbia influito sui comportamenti sociali. I risultati di queste ricerche sono interessanti perché potrebbero aiutare ad intercettare le tendenze che potrebbero verificarsi anche in Europa.

Per quanto riguarda i trend della gestione dei risparmi, secondo un sondaggio del China Youth Daily riportato da Ansa, su 2000 persone intervistate il 48,5% ha affermato di essere diventato un consumatore più razionale durante l’epidemia, mentre il 42,1% ha iniziato a prestare maggiore attenzione al risparmio. La maggiore propensione ad accantonare risorse emerge anche da un’indagine di LearnBonds.com, secondo cui il 74% della popolazione ha in programma di aumentare i propri risparmi dopo l’epidemia provocata dal nuovo Coronavirus.

Per quanto riguarda la gestione degli investimenti, la stessa indagine spiega che il 51% degli intervistati prevede di modificare il portafoglio di investimenti per renderlo più prudente. Inoltre, il 64% ritiene che sottoscriverà polizze sanitarie o previdenziali, come forma di tutela.

I trend della gestione del risparmio in Italia

Cosa succederà in Italia? Senza la pretesa di fare previsioni, si possono individuare dei trend.

La prolungata chiusura delle attività sta creando notevoli difficoltà a molte famiglie. Una ricerca di Nomisma e Crif sugli effetti del lockdown rivela che 9 milioni di italiani temono di dover dar fondo ai propri risparmi. Gli strumenti pubblici di integrazione del reddito, in effetti, non sempre si rivelano sufficienti, soprattutto se sono la fonte principale di sostentamento di una famiglia. Una delle esigenze che potrebbe, dunque, emergere è la necessità di attrezzarsi con soluzioni che consentano di accantonare risorse per affrontare nuovi eventuali periodi di emergenza che portino alla riduzione del reddito da lavoro.

Sempre nell’ottica di tutelare il patrimonio familiare, dall’emergenza Covid-19 potrebbe arrivare un input alla ricerca di soluzioni assicurative che aiutino a fronteggiare spese impreviste e permettano di affrontare con maggiore serenità problemi di natura sanitaria, integrando il welfare pubblico con soluzioni che possono essere tarate su esigenze specifiche.

Non da ultimo, potrebbe arrivare una nuova spinta a veicolare il risparmio privato verso strumenti che consentano di rimettere in moto il tessuto economico italiano formato dalle PMI. In un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, il sottosegretario di Stato al ministero dello Sviluppo economico Gian Paolo Manzella sottolinea che è proprio questo il momento di affrontare la questione di come “portare il risparmio privato e previdenziale immediatamente verso le nostre imprese, in particolare quelle medio piccole“.

Tra gli strumenti già disponibili a questo proposito ci sono i PIR, Piani Individuali di Risparmio, nati proprio per fare da ponte tra i privati che vogliono investire i propri risparmi e le PMI.

Consulenza sempre più digital

Infine, fra i trend che sono già  in atto e certamente si consolideranno, c’è l’uso delle nuove tecnologie nello svolgimento della consulenza professionale.

Per un periodo di tempo ancora indefinito ma presumibilmente molto lungo, i contatti personali dovranno essere limitati. Si può così prevedere che l’uso delle nuove tecnologie per comunicare sarà fondamentale anche dopo l’emergenza Covid-19 in ogni settore, compresa la consulenza professionale relativa alla gestione patrimoniale.

Gli strumenti digitali, infatti, si sono rivelati un supporto valido alla consulenza, perché permettono anche in situazioni di emergenza un rapido scambio di informazioni, con modalità “agili” e sempre più personalizzate, e consentono di continuare a coltivare lo stretto rapporto tra professionista e cliente che è alla base di una gestione consapevole del risparmio.

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