I risparmi privati investiti nei PIR vengono in parte convogliati verso le piccole-medie imprese. Queste realtà hanno bisogno di stabilità per poter mettere in campo strategie produttive e progetti di ampio respiro: è per questo che il legislatore ha scelto di incentivare, attraverso i PIR, gli investimenti di medio-lungo periodo.
La durata minima dei Piani Individuali di Risparmio è infatti 5 anni, e al di sotto di questa soglia temporale non è possibile beneficiare dell’esenzione dalle imposte sul capital gain.
Ma perché i risparmiatori dovrebbero scegliere un orizzonte temporale medio-lungo? Quali sono i vantaggi?
Il fattore tempo negli investimenti
L’orizzonte temporale di un investimento, definito dalla Consob come il periodo di tempo per il quale si intende rinunciare alle disponibilità finanziarie per investirle, è un elemento fondamentale da valutare quando si pianifica la gestione dei propri risparmi.
Come scegliere l’orizzonte temporale più adatto?
Per capire se sia più opportuno uno strumento di medio-lungo periodo, come un PIR, oppure uno con un orizzonte temporale più breve, è fondamentale considerare diversi fattori:
- i progetti per il prossimo futuro: se, per esempio, si ha in vista una spesa importante, come l’acquisto di una casa, è meglio fare bene i conti prima di decidere di congelare delle risorse importanti per un certo numero di anni;
- l’obiettivo dell’investimento: il breve periodo è in genere associato con operazioni a basso rischio, perché non ci sarebbe il tempo di recuperare eventuali perdite. È quindi l’orizzonte più adatto per chi vuole conservare il patrimonio, magari in un’ottica di pianificazione della successione. Il medio-lungo periodo consente invece di valorizzare i risparmi, perché permette di puntare a rendimenti più interessanti a fronte di un rischio ponderato;
- l’età dell’investitore: in genere, chi è giovane ha un orizzonte temporale più ampio. Se un giovane vuole comprare casa può scegliere un investimento di qualche anno, che dovrebbe consentirgli di avere risorse aggiuntive per il suo acquisto. Ciò non vuol dire che un over 60 non possa pensare di impegnarsi per più anni se, ad esempio, vuole accantonare e valorizzare i suoi risparmi a beneficio di un figlio o un nipote.
I vantaggi dell’orizzonte temporale medio-lungo
I PIR sono classificabili come investimenti di medio-lungo periodo perché hanno una durata di almeno 5 anni – non sarebbero vantaggiosi su un orizzonte temporale inferiore.
Naturalmente, i rendimenti sono legati al tipo di investimento, al profilo di rischio e all’andamento dei mercati.
In generale, però, chi sceglie un orizzonte temporale medio-lungo può contare su un vantaggio molto interessante per accrescere il proprio capitale: nel tempo i rischi vengono spalmati e risultano mitigati.
Questo accade perché più si allunga l’orizzonte temporale, più i risultati negativi nel breve periodo vengono compensati da quelli positivi.
Scegliere un orizzonte di lungo periodo consente così di affrontare la normale volatilità dei mercati, con il loro susseguirsi di performance negative e positive, aumentando la probabilità di ottenere un buon rendimento.
Un orizzonte temporale di medio-lungo periodo come quello dei PIR può essere, dunque, interessante per chi cerca strumenti per valorizzare i propri risparmi. La scelta deve essere fatta ovviamente in base al proprio profilo di rischio e alle proprie esigenze. In questo è senz’altro utile la consulenza di professionisti che possono aiutare a definire meglio il proprio orizzonte ideale.