La consulenza indipendente come chiave per affrontare la vulnerabilità finanziaria potrebbe essere una delle “eredità” dell’emergenza sanitaria provocata da Covid-19.
La situazione di difficoltà in cui molti si sono trovati a causa delle conseguenze economiche della pandemia, infatti, unita alla scarsa alfabetizzazione finanziaria, ha fatto emergere la necessità del supporto di professionisti nella gestione e pianificazione delle risorse.
Le prime avvisaglie di questo cambiamento sono state registrate dall’Osservatorio Consob nel rapporto annuale sulle scelte finanziarie delle famiglie, intitolato “L’approccio alla finanza e agli investimenti delle famiglie italiane”. Il report ha raccolto i dati relativi a un campione di 3.274 individui, rappresentativo dei decisori finanziari italiani, di cui 1.105 intervistati anche nei due anni precedenti.
Pianificazione finanziaria, questa sconosciuta: meno di 1 su 2 ha un “piano”
In generale, il risparmio non è esplicitamente legato a obiettivi finanziari definiti: più del 60% degli intervistati, infatti, accantona risorse al fine di fronteggiare eventi inattesi. Inoltre, rispetto alle rilevazioni precedenti, la quota di individui che risparmiano senza uno scopo preciso è aumentata dal 17% al 25%. Solo il 40% circa degli intervistati dichiara di avere un piano finanziario.
Accantonare senza una pianificazione non porta, tuttavia, a risultati efficienti: più del 60% degli intervistati dichiara che avrebbe difficoltà a fronteggiare spese inattese e che trova difficile fare progressi nella realizzazione dei propri obiettivi finanziari.
Circa il 30% degli intervistati dichiara di non essere in grado di fronteggiare una spesa inattesa di 1.000 euro e poco più del 30% afferma di aver subito una riduzione – temporanea o permanente – del proprio reddito nell’ultimo anno.
Il 47% circa degli intervistati riferisce di aver contratto un debito, prevalentemente con istituzioni finanziarie, rappresentato da un mutuo nel 24% dei casi e da un prestito per coprire spese correnti nel restante 22% dei casi.
In particolare, a fronte della crisi economica indotta dalla pandemia di Covid-19, più del 10% ha intaccato i propri risparmi.
Consulenza indipendente, sempre più famiglie la richiedono
Le conseguenze economiche della pandemia e la grande incertezza sugli scenari futuri hanno portato le famiglie a richiedere la consulenza di professionisti della gestione dei risparmi. Secondo quanto rilevato dal rapporto Consob, sono aumentati in modo significativo gli investitori che si affidano a un consulente o delegano a un gestore. Nel complesso, tra chi fa delle scelte di investimento, il 41% si affida al supporto professionale fornito dal consulente, dato in netta crescita rispetto al 30% del 2019. In calo la quota di chi decide autonomamente: 29% contro il 40% della precedente rilevazione.
Inoltre, la consulenza indipendente si conferma la fonte informativa più frequentemente consultata nel 2020, nonché il punto di riferimento per approfondire i temi potenzialmente utili in occasione di scelte importanti.
Questo dato evidenzia il ruolo sociale della consulenza nel superamento dell’analfabetismo finanziario, che ancora condiziona le scelte di gestione delle risorse. La cultura finanziaria degli italiani resta, in effetti, contenuta sebbene in lieve miglioramento. La quota di intervistati che risponde correttamente a domande su conoscenze finanziarie di base oscilla dal 38% (concetto di diversificazione) al 60% (rapporto rischio-rendimento).
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