A1 Life, intermediazione assicurativa indipendente
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Area Riservata
  • A1 Academy
  • Chi siamo
    • Azienda
    • Mission
    • Come operiamo
    • Punti di forza
  • Metodo
    • Personal Advisor
    • Codice etico
    • Analisi personalizzata
    • Contatta il tuo personal advisor
  • Soluzioni
    • Offerta personalizzata
    • Pensione integrativa
    • Protezione
    • Sanità integrativa
    • P.I.R. Piani Individuali di Risparmio
  • News

Pensioni dopo Quota 100: uscita in anticipo ma con penalizzazioni

È allo studio la riforma per evitare lo scalone che si creerà quando, dal 2022, non esisterà più Quota 100. Si ipotizza un anticipo a 63 o 64 anni, con 38 o 39 anni di contributi, purché l'assegno sia calcolato interamente col metodo contributivo.

Le pensioni dopo Quota 100? Si potrà uscire in anticipo dal mondo del lavoro rispetto ai 67 anni di età necessari per la pensione di vecchiaia, ma si dovrà rinunciare ad una parte della pensione che si maturerebbe con requisiti pieni.

È questo il compromesso a cui si andrà incontro con la nuova riforma previdenziale, per la quale è stato avviato il tavolo di confronto tra Governo e sindacati in vista della fine di Quota 100 che sarà il 31 dicembre 2021.

Pensioni dopo Quota 100: penalizzazioni per chi esce in anticipo

Di fatto il 2021 sarà l’ultimo anno utile per poter accedere all’anticipo pensionistico con 62 anni d’età e 38 di contributi.

Quota 100 è stata un unicum perché, rispetto alle altre forme di anticipo pensionistico, non ha previsto penalizzazioni per i beneficiari. Un taglio del vitalizio c’è stato, perché uscire con qualche anno d’anticipo dal mondo del lavoro significa, infatti, perdere una quota di montante contributivo e rivalutazione che incide poi sull’assegno finale. Si tratta, tuttavia, di una perdita che è legata più a questioni tecniche di modalità di calcolo della pensione che alla volontà del legislatore di contenere la spesa pubblica. La formula di pensione che arriverà dopo Quota 100, invece, prevederà già in partenza una penalizzazione per chi sceglie la strada dell’anticipo.

L’ipotesi che sta avanzando è quella di una soglia di accesso a 64 anni di età, con 37 o 38 anni di contributi. Per ogni anno di anticipo rispetto all’uscita tradizionale, tuttavia, l’ipotesi allo studio prevede che sia applicata una riduzione sull’importo.

Questa penalizzazione si aggiungerà al meccanismo già emerso con Quota 100, ovvero un calo dell’assegno pensionistico legato al mancato versamento di contributi ed alla mancata rivalutazione legata agli anni di anticipo.

Non ci dovrebbero essere penalizzazioni, invece, per chi svolge lavori usuranti. In quel caso, potrebbe essere previsto un anticipo a 63 anni con 36 di contributi.

Spesa pensionistica: nel 2020 tocca la quota record del 17% del Pil

Qualunque soluzione di anticipo post-Quota 100 andrà valutata in base ai conti pubblici, che segnalano un netto peggioramento della spesa per la previdenza.

La Ragioneria generale dello Stato, per il 2020, ha calcolato che il costo per le pensioni ha toccato la quota record del 17% sul Pil: un aumento dovuto agli effetti della crisi per la pandemia ma anche all’aumento di anticipi legati alla sperimentazione triennale di Quota 100.

Rispetto al 2019, si tratta di un rialzo dello 0,8%. Il livello si manterrà alto anche negli anni a venire: sempre la Ragioneria di Stato valuta che la spesa sarà superiore al 16% del Pil fino alla vigilia del 2050.

In questo quadro è maturata anche la scelta di non confermare Quota 100 oltre la sua naturale scadenza e la necessità di introdurre penalizzazioni per chi sceglierà l’anticipo rispetto ai criteri standard. Per per non trovarsi di fronte ad un crollo improvviso del proprio potere d’acquisto con l’uscita dal mondo del lavoro, quindi, sarà sempre più necessario integrare la pensione pubblica con formule di gestione privata dei risparmi in ottica previdenziale.

Ti potrebbero interessare

  • Quanto costa Quota 100: in pensione prima, ma con il 25% in meno

    Chi aderisce a Quota 100, provvedimento contenuto nella manovra in fase di approvazione, può anticipare l'uscita dal mondo del lavoro fino a 5 anni e mezzo. L'assegno della pensione di vecchiaia, però, risulterà più leggero rispetto a quello di chi aspetterà l'età pensionabile prevista dalla legge Fornero.

    Continua
  • Sostenibilità del sistema previdenziale: cosa accadrà dopo Covid-19?

    Nel sistema pensionistico italiano, i contributi versati dai lavoratori servono a pagare i vitalizi erogati. Se il mercato del lavoro rallenta e l'economia non cresce, questo equilibrio rischia di saltare.

    Continua
  • Andare in pensione in anticipo: le novità in arrivo

    Riparte il cantiere della previdenza, con l'obiettivo di evitare lo "scalone" nel 2021, quando finirà Quota 100. Il prezzo della flessibilità? La penalizzazione del 2,8-3% per ogni anno di anticipo.

    Continua

I temi del nostro blog

  • Corporate
  • Credito
  • Educazione finanziaria
  • Formazione e carriera
  • Previdenza integrativa
  • Protezione e tutela
  • Risparmio
  • Sanità integrativa
  • Sociale
  • Vedi tutti gli articoli
  • Richiedi la tua
    analisi gratuita personalizzata

    Lavora con noi

    A1 Life S.p.a.

    Via San Bernardino, n. 120
    24126 Bergamo

    Tel +39.045.6265011
    Fax +39.045.6265009
    info@a1life.it
    www.a1life.it

    Chi siamo

  • Azienda
  • Mission
  • Come operiamo
  • Punti di forza
  • Metodo

  • Personal Advisor
  • Codice etico
  • Analisi personalizzata
  • Contatta il tuo personal advisor
  • Soluzioni

  • Offerta personalizzata
  • Pensione integrativa
  • Protezione
  • Sanità integrativa
  • P.I.R. Piani Individuali di Risparmio
  • News

    A1 Life S.p.A. Società con socio unico soggetta a controllo e coordinamento della A1 The Holding Company S.r.l..

    Sede legale: Via San Bernardino, 120, 24126 Bergamo (BG) – PEC: a1-life@pec.a1-life.eu
    Sede amministrativa: Via Carducci 6, 37010 Affi (VR) – Tel. +39.045.6265011 – Fax +39.045.6265009

    Iscrizione al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi n. A000136688
    Codice fiscale 01490130216 – Partita iva 03035180235 – Rea BG-353275 – Capitale sociale Euro 500.000 i. v.
    Servizio Clienti 800.864825 – email: info@a1life.it – www.a1life.it

    Privacy e note legali | Informativa sul diritto di reclamo | Cookie policy | Preferenze di tracciamento | by akòmi