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Risparmi accumulati: un tesoro da più di 1.600 miliardi di euro

Nelle banche c'è un tesoro di 1.650 miliardi: a tanto ammontano i risparmi di famiglie e imprese.

Secondo l’ultimo report del Centro Studi di Unimpresa, nei salvadanai delle famiglie ci sono 40 miliardi in più rispetto al 2015. Anche le imprese hanno risparmiato più che in passato, parliamo di 14 miliardi in più. Questa propensione all’accumulo fa lievitare soprattutto conti correnti e depositi bancari: ciò vuol dire che ci sono grandi patrimoni di fatto congelati.

Risparmi accumulati: un tesoretto in crescita

Dall’indagine del Centro Studi sulle riserve di famiglie e imprese emerge come nel 2016 ci sia stata soprattutto una tendenza all’accumulo.

Secondo lo studio, che incrocia i dati della Banca d’Italia relativi alla raccolta delle banche, il totale dei depositi bancari è passato dai 1.557,1 miliardi di dicembre 2015 ai 1.624,3 miliardi di dicembre 2016 con un incremento di 67,1 miliardi (+4,32%).

I salvadanai delle famiglie sono cresciuti da 906,8 miliardi a 947,4 miliardi con una impennata di 40,6 miliardi (+4,48%); i conti delle imprese familiari sono passati da 48,6 miliardi a 53,9 miliardi in salita di 5,2 miliardi (+10,81%).

Risparmiano anche le Onlus, i cui depositi sono aumentati da 24,7 miliardi a 25,6 miliardi in crescita di 893 milioni (+3,61%); i fondi delle aziende sono cresciuti da 234,8 miliardi a 248,8 miliardi in aumento di 13,9 miliardi (+5,94%).

Questa la fotografia.

Quanto all’analisi per strumento, i conti correnti registrano una variazione positiva di 95,5 miliardi (+10,89%), cresciuti da 877,8 miliardi a 973,4 miliardi; crescono anche i pronti contro termine di 7,7 miliardi (+5,14%) da 151,3 miliardi a 159,1 miliardi e i depositi in conto corrente di 227 milioni (+3,28%) da 6,9 miliardi a 7,1 miliardi.

Secondo il vicepresidente di Unimpresa Maria Concetta Cammarata, «i dati mostrano che le disponibilità finanziarie delle aziende e delle famiglie italiane sono congelate. I cittadini accumulano per timore di nuove tasse, le imprese non investono perché non hanno fiducia nel futuro».

Come gestire i risparmi accumulati?

Il quadro è dunque di un Paese in cui c’è molto risparmio, che però non viene valorizzato, perché si preferisce spesso lasciare sul conto corrente i propri risparmi.

E’ la strategia giusta? Va detto che non c’è una soluzione uguale per tutti per la gestione dei risparmi, perché bisogna valutare motivazioni, aspettative, progetti, risorse disponibili nel presente e nel futuro.

Quello che vale per tutti è che risparmiare vuol dire fare un sacrificio, perché si rinuncia a spendere oggi pensando al futuro. E’ importante, quindi, ottimizzare questo impegno, gestendo nel modo migliore quanto accumulato.

Come si fa a sapere qual è il modo più efficiente? Partendo dal progetto per il quale stiamo risparmiando (ad esempio comprare casa, mandare i figli all’università, avviare un’attività, integrare la pensione), dobbiamo chiederci se quello che accumuliamo oggi ci basterà per realizzarlo, qual è l’orizzonte temporale per cui siamo disposti a impegnarci, quali risorse abbiamo a disposizione. Ci sono tre possibili scenari:

  • risparmiamo esattamente quello che ci servirà per realizzare il nostro progetto;
  • risparmiamo meno di quello che dovremmo;
  • risparmiamo più del necessario.

E’ chiaro che solo il primo scenario è quello ottimale per raggiungere l’obiettivo. Nel secondo caso, la gestione del risparmio non è efficiente e ci troveremo ad aver fatto sacrifici inutilmente, senza concretizzare la nostra aspirazione. Se ci troviamo nel terzo caso, non stiamo valorizzando a pieno i nostri risparmi, che potrebbero essere gestiti in modo differente.

In un panorama caratterizzato da incertezze sul futuro previdenziale e da un’alta probabilità di dover pagare di tasca propria per prestazioni sanitarie, diventa sempre più importante gestire in modo efficiente i propri risparmi.

In questo può aiutare la consulenza di un professionista, che partendo da un’analisi personalizzata, sappia indicare la soluzione più coerente.

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