Come per la pensione, anche per l’indennità di malattia gli iscritti alla gestione separata dell’Inps non hanno le stesse coperture degli altri lavoratori. Vediamo quali sono le differenze, quando scatta e quanto vale per i lavoratori atipici.
Indennità di malattia dell’Inps: come funziona
La “malattia” è una indennità che viene riconosciuta ai lavoratori quando si verifica un malanno che impedisce di lavorare. L’idea è di sostituire almeno in parte il reddito giornaliero del lavoratore, per consentirgli di mantenere il tenore di vita invariato.
Prima di occuparci degli iscritti alla gestione separata dell’Inps, vediamo come funziona per tutti gli altri.
Innanzitutto, possono percepirla:
- operai settore industria;
- operai ed impiegati settore terziario e servizi;
- lavoratori dell’agricoltura;
- apprendisti;
- disoccupati;
- lavoratori sospesi dal lavoro;
- lavoratori dello spettacolo;
- lavoratori marittimi.
Non spetta invece a collaboratori familiari, impiegati dell’industria, dirigenti, lavoratori autonomi.
Per ogni categoria di lavoratori, l’Inps indica cosa copre l’indennità di malattia e come richiederla. In particolare, soffermandoci sugli importi, emerge che:
- per i lavoratori dipendenti: dal 4° al 20° giorno spetta il 50% della retribuzione media giornaliera dal 21° al 180° giorno il 66,66% della retribuzione media giornaliera;
- per dipendenti di pubblici esercizi e laboratori di pasticceria: l’indennità spetta nella misura dell’80% (e non del 50% e del 66,66%) per tutto il periodo di malattia;
- per i disoccupati e sospesi dal lavoro: l’indennità spetta in misura ridotta pari ai 2/3 della percentuale prevista;
- per i ricoverati senza familiari a carico: l’indennità è ridotta ai 2/5, per tutto il periodo di degenza ospedaliera, escluso il giorno delle dimissioni per il quale viene applicata la misura intera secondo le percentuali sopra indicate;
- per i lavoratori marittimi: in caso malattia fondamentale, l’indennità viene corrisposta nella misura del 75% della retribuzione percepita dall’assistito al momento dello sbarco; in caso malattia complementare, l’indennità viene corrisposta nella misura del 75% della retribuzione percepita dall’assistito al momento dell’ultimo sbarco; in caso di malattia in continuità di rapporto di lavoro, l’indennità viene corrisposta nella misura del 50% (per i primi 20 giorni) e del 66,66% (dal 21° al 180° giorno) della retribuzione effettivamente goduta alla data di manifestazione della malattia.
Indennità di malattia per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps
Per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps, l’indennità di malattia è molto ridotta. Ricordiamo che questa categoria di lavoratori comprende i liberi professionisti con Partita Iva per i quali non è stata prevista una specifica cassa previdenziale, ma anche i lavoratori co.co.co., dottorandi e assegnisti di ricerca, i prestatori di lavoro occasionale accessorio.
Prima cosa da sapere per chi rientra nella gestione separata: se si è iscritti anche ad un’altra cassa previdenziale, l’indennità di malattia non la si può percepire.
Chi vi ha diritto, sappia che gli importi sono ben inferiori rispetto a quelli dei lavoratori delle altre categorie.
Innanzitutto, l’Inps distingue, per gli iscritti alla gestione separata, tra:
- indennità per degenza ospedaliera: spetta nei casi in cui il lavoratore non sia titolare di pensione e non sia iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie, per un massimo di 180 giorni di degenza nell’anno solare, compresi i giorni di day hospital;
- indennità di malattia: spetta nei casi in cui il lavoratore non sia titolare di pensione e non sia iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie, per un massimo di giorni nell’anno solare pari ad 1/6 della durata complessiva del contratto.
Per accedere a queste forme di copertura, non basta essere iscritti alla gestione separata. Occorre, infatti, rispettare altri requisiti. Vediamoli brevemente come riportati nel sito dell’Inps:
- devono risultare accreditati nei 12 mesi che precedono la data iniziale del ricovero almeno 3 mesi, anche non continuativi, della contribuzione;
- nell’anno solare che precede quello in cui è iniziato l’evento, il reddito individuale assoggettato a contributo non deve essere superiore al 70% del massimale contributivo valido per lo stesso anno.
Chi, a questo punto, ha tutti i requisiti richiesti, deve fare i conti con una copertura ridotta rispetto a quella garantita per i lavoratori di altre categorie.
Ai lavoratori della gestione separata dell’Inps spetta infatti l’indennità per degenza ospedaliera viene corrisposta:
- nella misura dell’ 8% – 12% – 16% dell’importo che si ottiene dividendo per 365 il massimale contributivo previsto nell’anno di inizio della degenza, a seconda della contribuzione attribuita nei dodici mesi precedenti il ricovero (da 3 a 4 mesi l’ 8% – da 5 a 8 mesi il 12% – da 9 a 12 il 16%)
L’indennità di malattia viene, invece, corrisposta:
- nella misura del 4% – 6% – 8% della retribuzione giornaliera che si ottiene dividendo per 365 il massimale contributivo previsto nell’anno di inizio della malattia, a seconda della contribuzione attribuita nei dodici mesi precedenti l’evento di malattia (da 3 a 4 mesi il 4% – da 5 a 8 mesi il 6% – da 9 a 12 mesi l’8%).
Percentuali, come si vede, decisamente basse rispetto al 50% o 60% della retribuzione degli altri lavoratori, che vanno per altro ad applicarsi a retribuzioni normalmente basse, anche di poche centinaia di euro.
Se ad esempio la retribuzione giornaliera è di 100 euro al giorno, un lavoratore può arrivare a percepire al massimo 16 euro per l’indennità di degenza, 8 per l’indennità di malattia.
Basta a garantire il proprio tenore di vita e quello della propria famiglia quando non si può lavorare? E se in casa solo uno lavora e magari ci sono dei figli? Ognuno si darà risposte diverse, a seconda delle proprie esigenze ed aspettative. E’ importante, però, essere informati e sapere quanto si percepirà in caso di malattia, rivolgendosi magari ad un consulente che sappia entrare nel merito delle singole situazioni.
Solo se si è informati, si possono anche adottare delle soluzioni corrette per eliminare le scoperture, per essere pronti ad affrontare eventuali imprevisti, senza lasciarsi cogliere impreparati.
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